Autodeterminazione dei popoli e nuove forme di colonialismo (Self-Determination and New Forms of Colonialism)
Italian Abstract: La recente ondata di investimenti diretti esteri in larga scala sulla terra ha sollevato serie perplessita' in merito all'emergere di un fenomeno noto come 'land grabbing' o 'corsa alle terre'. Questa pratica e' particolarmente controversa specialmente in considerazione della quantita' di terra che i paesi ospiti (in particolare quelli in via di sviluppo) concedono in affitto agli investitori e la significativa discrezionalita' della quale questi ultimi godono in virtu' dei termini contrattuali. Sebbene la conclusione di questi contratti di investimento sia formalmente finalizzata alla produzione agricola e a soddisfare le necessita' di sviluppo dei paesi ospiti, il fenomeno della corsa alle terre cela una serie di aspetti oscuri. L'implementazione di queste operazioni di investimento su larga scala impedisce, infatti, l'accesso alle risorse naturali di popolazioni indigene o comunita' locali, che in alcuni casi vengono forzatamente rimosse dalle terre oggetto degli investimenti. Inoltre, uno sguardo alle clausole contrattuali, lascia seriamente dubitare dei potenziali effetti positivi per lo sviluppo dei paesi ospiti. Il presente studio guarda, in particolare, ad uno degli aspetti piu' problematici: la compatibilita' del land grabbing con il diritto all'autodeterminazione dei popoli. Partendo dal significato normativo dell'autodeterminazione interna ed esterna, nella sua dimensione economica, lo studio mira a (1) ricostruire una prospettiva triangolare delle operazioni di investimento sulla terra, (2) esplorando sia l'elemendo soggettivo dell'autodeterminazione (cosa si intende per 'popolo') sia l'ambito di applicazione della norma, e a (3) individuare potenziali forum per invocare il diritto all'autodeterminazione nel contesto della corsa alle terre